Torture beckettiane

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N. 1 – 2006
Hystrio

Torture beckettiane – Francesco Tei

Torture beckettiane

B., di Giampaolo Spinato. Regia di Fulvio
Cauteruccio. Scene e luci di Loris
Giancola. Costumi di Massinio Bevilacqua.
Musiche di Marco Puccini. Video di
Stefano Fomasi. Con Silvia Guidi, Fulvio
Cauteruccio, Daniele Bartolini. Prod.
Compagnia Krypton, SCANDICCI (FI).

B. come l’iniziale del nome (che resta sconosciuto) del personaggio, vittima da due carnefici stolidi e violenti, quasi due buffoni, che lo sorvegliano e lo martirizzano. Ma B. anche, e soprattutto, come Beckett, al quale il testo di Spinato, e più che mai lo spettacolo del più giovane dei Cauteruccio, rimandano in maniera esplicita. In effetti, la rappresentazione della pièce, segnalata dal Premio Riccione 2001, è operata sulla linea di un percorso autonomo. Un percorso che lo migliora – forse – privandolo di qualche trasgressione e giovanilistico effettismo, e che soprattutto lo rivede secondo un’idea creativa ben definita, personale, coerente, anche se c’è tuttora qualcosa da rivedere Oltre, però a puntare sulla chiave beckettiana, i Krypton portano in scena qui anche una sorta di Pinter rivisitato all’italiana, sia pure più crudo e violento, spietato e indurito nell’era post Sarah Kane. Ma due Assistenti e protagonisti, in uniforme rosa, dello spettacolo sono due fantocci che hanno molto di sgangherato e di nostrano, a cominciare dal seguire, in tv, una partita della Nazionale che poi apprendiamo essere la mitica finale mondiale di Spagna ’82. Tra, una tortura e l’altra i due scagnozzi, feroci e pasticcioni, fanno una pausa-spuntino o accusano la loro vittima, assalendola in maniera asfissiante e rievocando in maniera confusa una colpa urlata che non riusciamo bene a capire. E giusto è stato assecondare, nel gioco tra i due Assistenti, la dimensione di “teatro nel teatro”, di duetto, con entrate e uscite, tra due comici di infimo ordine, che rimanda a sua volta a quello tra Vladimiro e Estragone in Aspettando Godot. Ottima, energica, sempre tesa e perfettamente adeguata la prova di Cauteruccio e di Silvia Guidi; ma bene anche il giovane Samuele Bartolini che deve “recitare” solo (si fa per dire … ) la sofferenza di B. martoriato e seviziato non soltanto fisicamente.

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