Tanta voglia di scrivere

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9.01.97
Il Salvagente
Tanta voglia di scrivere – Roberto Pellerey

Scuole dove si insegna a comporre testi narrativi o poetici. O anche solo a migliorare le proprie capacità di metter nero su bianco, logorate da una disaffezione che durava da molto tempo. Il fenomeno da noi è relativamente recente. Ma già molto seguito.

Solamente da alcuni anni hanno iniziato a diffondersi in Italia le Scuole di scrittura creativa, scuole che organizzano cioè corsi e seminari per insegnare ad aspiranti scrittori come migliorare le proprie capacità di comporre testi narrativi o poetici.
Non tutte queste scuole sono uguali: in realtà alcune svolgono un programma di educazione alla scrittura in generale, recuperando un’abitudine che molti hanno perso dall’epoca degli studi scolastici. Altre si pongono l’ambizioso obiettivo di formare persone in grado di comporre testi di buon livello letterario.
In alcuni casi ci si trova di fronte a corsi che promettono di trasformare i propri frequentatori in veri artisti, in altri ci si propone più semplicemente di fornire alcuni metodi di composizione, di studiare testi letterari di autori diversi, per esaminare i loro modi di scrittura o il loro stile, di esaminare i modi più frequenti di scegliere le parole e organizzare le frasi per comporre testi dotati di senso chiaramente comprensibile. Con la possibilità di sviluppare una “tecnica narrativa” che unisce a queste capacità di usare bene le parole un metodo per inventare storie dotate di una buona struttura narrativa.
In qualche caso può anche accadere di trovarsi di fronte a vere e proprie truffe, corsi messi frettolosamente in piedi che si risolvono in lezioni di grammatica e di lingua italiana: che possono anche essere utili, a patto che si presentino per quel che sono e senza la promessa di trasformare gli allievi in romanzieri.
I corsi organizzati seriamente offrono in genere un calendario di incontri e di ercitazioni piuttosto lungo, in modo da consentire uno sviluppo progressivo delle propria scrittura. Non solo per questo però: condividono infatti il presupposto che anche sapere scrivere sia una tecnica che va sviluppata ed esercitata, e che dunque richiede un esercizio prolungato nel tempo per dare frutti duraturi.
Generalmente questi corsi iniziano con lezioni sulla comunicazione scritta (e le sue differenze dalla comunicazione a voce diretta) e l’analisi dei procedimenti grammaticali e sintattici per abituare a un uso disinvolto del linguaggio che non è più abituale a chi non scrive frequentemente per ragioni professionali. Dopo questo, la strada percorsa per educare alla scrittura creativa cambia secondo i metodi e le finalità proprie di ogni scuola.
I metodi possono prevedere, per esempio, l’analisi di brani di scrittori e romanzieri noti, oppure l’esposizione di teorie letterarie o testi critici. Non può mancare, invece, una sezione di istruzione sulla struttura narrativa, sui modi cioè per organizzare un intreccio e creare personaggi adeguati e credibili per il particolare tipo di storia che si intende scrivere.
Poiché i protagonisti del racconto parlano e dialogano, si esamina in seguito il funzionamento di un dialogo tra personaggi letterari, che è molto diverso dai dialoghi effettivi che si svolgono nella vita reale. Nella maggior parte dei casi quando i partecipanti ai corsi hanno già acquisito un po’ di esperienza sono effettuati incontri con scrittori (ma anche giornalisti, poeti e saggisti) che spiegano il loro personale modo di lavorare: da cosa partono per scrivere una storia, come trasformano l’idea iniziale in in una narrazione organizzata, fino a che punto decidono dall’inizio come si concluderà il racconto e quanto invece si viene ad aggiungere in corso di svolgimento del lavoro.
Il momento più importante resta però l’esercizio di scrittura svolto dai partecipanti. Anche in questo caso ogni scuola segue metodi diversi. Si può chiedere di sviluppare un racconto utilizzando personaggi o intrecci assegnati dall’insegnante, oppure viene fatto completare un testo mancante di brani di collegamento, oppure si chiede di modificare tono e registro di brani già scritti, lavorando quindi in modo dettagliato sui termini o sulla lunghezza dei brani (per esempio si può trasformare una descrizione tragica in ironica o viceversa). Gli insegnanti possono seguire i lavori scritti individualmente, oppure possono venire letti insieme provando l’effetto di diverse frasi in un brano.
Molto più specifico è il lavoro effettuato in corsi di introduzione alla scrittura poetica: in questi casi il momento centrale è la scoperta e la sperimentazione di diversi effetti provocati dalla diversa combinazione di parole in frasi e versi, mentre ha minore importanza l’aspetto della struttura narrativa.
Molte scuole dedicano attenzione anche ad aspetti sottovalutati, come la traduzione oppure i brani d’inizio di un testo letterario. Vale la pena anche di segnalare che gli incontri con gli scrittori possono essere in forma di conferenza- lezione oppure di seminario con un’esercitazione guidata, e che in entrambi i casi il buon esito dell’attività dipende essenzialmente dall’obiettivo che si era posto il corso in ogni specifico incontro.

METODI DIDATTICI
Dallo studio della lingua all’incontro con gli autori

La prima in Italia e forse tuttora la più celebre tra le scuole di scrittura è la Scuola Holden “Tecniche della narrazione” che prevede un triennio di frequenza (25 ore di le-zioni settimanali) con apprendimento anche della sceneggiatura, e richiede perciò una dedizione professionale. Alessandro Baricco ne è uno dei docenti più noti, la scuola Holden è in corso Dante 118, a Torino, telefono 011/6632812, fax011/6632813.
La scuola “Bartleby – il progetto e la scrittura”, diretta da Giampaolo Spinato, organizza cicli di laboratori con un calendario annuale, suddivisi in due tipi di incontri: analisi delle forme e delle tecniche della scrittura e della narrazione, e letture e analisi guidate di testi narrativi celebri e di testi critici. Per finire, sono previsti esame e discussione guidata dei testi scritti dai partecipanti. Sono previsti tre livelli di laboratorio di approfondimento, tutti a carattere pratico con esempi ed esercitazioni. “Bartleby” è in via De Marchi 6, 20037, Pademo Dugnano (Milano), tel. 02/9904058l.
A Milano hanno un calendario annuale anche i corsi di scrittura creativa organizzati al Teatro Verdi con la consulenza di Giuseppe Pontiggia. Molta attenzione è rivolta alla struttura e all’organizzazione narrativa dei testi, mentre nell’”Officina degli scrittori” si incontrano alcuni autori che mettono la loro esperienza a disposizione dei partecipanti: si prevede a febbraio e marzo la partecipazione di Daniele dei Giudice, Laura Grimaldi, Vincenzo Cerami, Luis Sepúlveda, SandroVeronesi. Questi corsi si tengono al Teatro Verdi, via Pastrengo 16, Milano, tel. 02/5398126-5696786
Sempre a Milano, la Scuola d’arte drammatica, “Paolo Grassi” organizza laboratori di scrittura drammaturgica, con un corso triennale a frequenza obbligatoria destinato a formare autori di testi teatrali (via Salasco 4, 20136 Milano, tel. 02/58315627).
Corsi di aggiornamento culturale che comprendono anche un corso di comunicazione scritta e verbale sono organizzati anche dal settore educazione del Comune meneghino, col nome di “Stoicheia” (via Olmetto 9, tel, 02/860818-89010393).
A Firenze l’associazione “Giardino dei ciliegi” organizza singoli seminari e lezioni con scrittori, che comprendono in genere sei incontri (piazza dei Ciompi 11, Firenze, tel. 055/243649).
A Roma l’associazione “Le parole di gomma” presso il centro “Alberto Moravia” ha scelto da sette anni di organizzare incontri seminariali con singoli autori, con un calendario che viene frequentemente aggiornato (via dei Falco 7, Roma, telefono 06/68307944-76962307). Strutturata invece secondo un ciclo seminariale più lungo è, sempre a Roma, la scuola di scrittura Omero presso la John Cabot University (via della Lungara 233, tel. 06/687889-5809990).
Solo alcune di queste scuole rivolgono attenzione anche alla scrittura chiara e corretta di carattere tecnico e non creativo-letterario: come la Bartleby e i corsi del Teatro Verdi a Milano.
Una raccomandazione: i costi di iscrizione e di frequenza, con poche eccezioni, sono elevati e tali da far consigliare l’iscrizione solo a chi intende seguire i seminari con continuità .

LA SCELTA E TRA TECNICO E CREATIVO
Le scuole di scrittura presenti in Italia sono quasi esclusivamente rivolte alla “scrittura creativa”, finalizzata cioè alla composizione di scritti artistici e letterari: racconti, romanzi, in qualche caso poesia.
La tradizione cui si sono ispirati questi corsi è di origine americana: negli Stati Uniti esistono infatti da decenni scuole che insegnano a scrivere diversi tipi di testi. Con la differenza che i corsi statunitensi, spesso tenuti o organizzati dalle università, sono principalmente rivolti a quella che viene chiamata “scrittura tecnica o espositiva” (Expositive writing), ovvero la scrittura chiara, precisa ed esauriente. Che a sua volta è suddivisa in tipi o generi di stili sintattici e lessicali a seconda del tipo di testo che si scrive: saggi, articoli giornalistici, resoconti, recensioni, relazioni, atti trascritti da relazioni, riassunti o addirittura schede, sintesi, appunti a uso personale, lettere, riassunti a scopo di studio (per gli studenti universitari). Esistono anche le scuole di scrittura creativa che esaminano in particolare lo sviluppo di intrecci delle storie e la formazione di personaggi credibili, ma che si dedicano anche alla poesia.
Una descrizione e spiegazione dei diversi tipi di scrittura e di esercizi che si possono svolgere si può trovare in un testo che nonostante l’età resta sempre una buona introduzione generale all’argomento: Insegnare la lingua: parlare, leggere e scrivere, a cura di Edoardo Lugarini, edito nel 1982 nei Quaderni del Leno pubblicati da Bruno Mondadori Editore. Molti degli stessi autori che hanno collaborato a questo volume hanno poi scritto guide e manuali sulla scrittura e la composizione letteraria che si trovano facilmente in distribuzione.

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