Storia di uno sciamano

Spread the love

di Fabio A.
seconda media dell’Istituto Allende/Croci – plesso di Calderara – anno scolastico 2004-2005

[Racconto scritto nel corso del laboratorio Raccontiamo una storia (le foto qui) e letto nell’omonimo Reading].

STORIA DI UNO SCIAMANO

Là in America ricordo di venir chiamato “Pietra che brilla” per via della mia collana. Per procurarmi dente andai alla caverna del vecchio lupo, in cima alla montagna ghiacciata. Mia moglie e i miei figli mi pregarono di non andare perché chiunque ci aveva provato, non era più tornato.
Mi misi in viaggio, insieme a dieci uomini del mio villaggio.
Camminammo per due giorni, mangiando e bevendo solo di notte. Al terzo giorno arrivammo alle pendici della montagna ghiacciata; purtroppo non trovammo una bella accoglienza, ma una tribù nemica. Ci nascondemmo subito dietro un masso per non farci vedere. Caricammo gli archi e ci preparammo per andare verso il nemico. Subito dopo aver lanciato le frecce ricaricai e lanciai ancora. Buttai a terra l’arco e mi preparai con l’ascia; i miei amici si lanciarono all’attacco contro gli ultimi cinque nemici, e, essendo in superiorità numerica e più forti, li distrussero.
Camminammo verso l’entrata di una grotta. Arrivati, controllai che dentro non ci fosse niente; entrai per primo, con l’ascia in mano, sentii nell’aria rumori… come di tuoni, subito mi buttai per terra.
Vidi i miei amici cadere, anche se non per salvarsi, ma a peso motto.
Fui preso da una tale paura che scappai a più non posso dentro la grotta. Trovai una roccia molto grande e mi ci nascosi dietro. Guardando verso l’uscita vidi guerrieri armati di lunghi bastoni.
Dall’interno della grotta un lupo gigante stava arrivando e emanava un bagliore rosso. Ero terrorizzato; non sapevo se andare verso la strana creatura o andare verso i guerrieri che uccisero con tale facilità i miei amici.
Rimasi perciò nascosto. I guerrieri non scapparono ma alzarono i bastoni verso questa creatura, pronti a combattere corpo a corpo, pensai, invece sentii un tuono, anzi, molti tuoni.
Guardai il lupo e vidi che era stato ferito, ma non vidi da cosa. Il lupo avanzò ancora, anche se ferito, verso i guerrieri. Un’altra serie di tuoni e vidi il lupo per terra, morto. I guerrieri si avvicinarono meglio, per controllare che lo fosse davvero, ma, appena si avvicinarono, il lupo emanò una forte luce che li fece saltare all’indietro poi si curò con immensa facilità . Capii che lui era il mio obiettivo. Camminai lentamente dietro dì lui e tirai fuori la cerbottana, misi dentro una freccetta con del sonnifero, sparai un colpo nella sua schiena: il lupo si girò di colpo e mi inseguì. Io scappai all’interno della grotta, fino ad una parete rocciosa.
Usai tutti i colpi. Pensai che il lupo si sarebbe lanciato verso di me, invece si fermò di colpo, perse il suo bagliore e cadde.
Non capii bene perché si fosse fermato ma mi avvicinai e presi il mio trofeo: il suo dente.

Fabio

Lascia un commento