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degli allievi di seconda media dell’Istituto Allende/Croci – plesso di Calderara – anno scolastico 2004-2005, SECONDA PARTE

[Una raccolta di brani tratti dai racconti scritti nel corso del laboratorio Raccontiamo una storia (le foto qui) e letti nell’omonimo Reading].

RITORNO A CASA

Mary è una bambina di 10 anni. Vive con la nonna, i suoi genitori sono morti quando lei era
ancora piccola. Mary ha tutto quello che può desiderare perché la nonna viaggia molto e le porta sempre qualcosa. […]
Bussano alla porta: è la nonna di ritorno da uno dei suoi viaggi:
“Bentornata nonna! Cosa mi hai portato questa volta…”
“Un orologio: se lo guarderai mentre sarò via sarà come se ti fossi vicina.”
Gli anni passano: Mary ora fa le medie in un prestigioso collegio molto lontano da casa.
Anche se la vede tutte le domeniche le manca tanto la nonna. […]
Raccoglie tutte le sue cose, il suo denaro, ruba la chiave al custode aspetta la notte e scappa.
Finalmente Mary arriva davanti a casa, suona il campanello e viene ad aprirle proprio la nonna che la riempie di baci e di carezze.

Roberta

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UN CASO PER ANNA ILE

Io sono Anna Ile ho 14 anni e sono la più giovane detective del secolo: lavoro negli A.S. I. Agenti Segreti Internazionali.
[…] Oggi mi ritrovo tutta intenta in un altro caso, si tratta di un’anziana signora a cui è stato rubato un cofanetto che contiene pergamene antiche con su scritti i segreti per arrivare alla perfezione, per fortuna il ladro ha dimenticato la chiave a forma di scarabeo egizio, questo è l’unico modo per aprirlo: se qualcuno riesce ad aprirlo in qualsiasi altro modo tutti i segreti vanno distrutti. […]
Dopo averlo catturato ci siamo fatti consegnare lo scrigno io sono molto tentata di aprirlo, ma sento che è giusto che questi segreti non vengano svelati, anche se io potrei usarli per diventare Generale Maggiore.

Federica

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UN SOGNO DA REALIZZARE

[…] “Ciao, io mi chiamo Natasha e abito qui di fronte!” […]
“Ciao, io sono Britney!” […]
Passarono le ore Natasha raccontò alla nuova amica il suo amore per i Blue […]. Britney, stupita rivelò di avere la stessa passione e che il giorno dopo sarebbe iniziata la vendita dei biglietti del loro concerto…
[…] Il primo botteghino che trovarono era pieno di ragazzine che strillavano, avevano paura di non trovare più i biglietti e cercarono di buttarsi nella mischia, […].
Il 30 giugno, nel tardo pomeriggio le due amiche furono accompagnate dai genitori al concerto.
[…] quando aprirono i cancelli loro si buttarono subito verso i primi posti.
Poco dopo, da dietro le quinte, uscirono quattro angeli, erano Duncan, Lee, Simon e Antony che salutarono la folla, poi Duncan e Lee si voltarono verso Britney e Natasha, sorrisero e strinsero loro la mano.
Le due amiche avevano finalmente realizzato il loro sogno.

Martina

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UN SOGNO

Mar. 1 marzo: Mi chiamo Martina e sono una ragazza normalissima. Mi sono trasferita da Milano in Inghilterra.
Mer. 2 marzo: Oggi primo giorno di scuola: massacrante. A metà lezione di Latino mi si è presentato davanti un ragazzo. Lo so che non ci si crede, ma era lui Daniel Radcliffe, il mio attore preferito, studia anche lui in questa scuola. Pensa, entrambi non facciamo religione, perciò giovedì usciamo prima e passiamo un’ora insieme.
Ven. 4 marzo: Daniel mi ha portato in giro per Londra, però ci siamo dovuti camuffare sennò lo avrebbero riconosciuto. […]
Sab. 5 marzo: Oggi vado a casa di Daniel a vedere un film […] sono rimasta scioccata: tutti i giornali ritraggono me e Daniel insieme […]: Il primo amore di Daniel è una ragazza italiana.
Mer. 9 marzo : Visita al Museo Madame Tussaud’s in centro a Londra. Ci sono le statue di cera dei Vip. Anche quella di Daniel.
[…]
Gio. 10 […] Daniel mi ha detto che la vita va vissuta a 360 gradi altrimenti non è vita. […]
Sab. 12 marzo: […] Si è diffusa la notizia che io e Daniel siamo fidanzati. […]
Dom. 13 marzo: oggi abbiamo iniziato a dipingere la stanza di Daniel: sarà una brain – chamber: […] potremo scrivere sui muri i nostri pensieri.
Sab. 19 marzo: […] non riesco a descrivere quello che sto vivendo con Daniel. […]Davvero non trovo le parole, aspetta forse due le ho trovate: un sogno.

Martina

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UN VIAGGIO DA NON SCORDARE

Due amiche, Erica e Federica, decisero di fare un viaggio in Irlanda, precisamente a Dublino per conoscere Colin Farrell […] almeno volevano vederlo dal vivo!
Tentarono in tutti i modi […] finché un mattino verso le 5.00 […], all’improvviso suonò il campanello e le due, spaventate, andarono ad aprire e videro un bambino che aveva all’ incirca 6 anni.
Lo portarono dentro e chiesero al bimbo cosa facesse in giro a quell’ora, essendo inglese rispose: “I am Nòel and lost me.”
Le due ragazze gli diedero da mangiare e chiesero al bimbo dove abitava; lui prese un foglio e ci disegnò un adulto che teneva per mano un bambino e sopra l’adulto scrisse: UNCLE (zio).
A quel punto gli chiesero:
“What’s his name?” e lui rispose:
“His name’s Colin Farrell.”
[…] alla fine quell’estate nacque una meravigliosa amicizia tra le due ragazze e Colin […], nel settembre successivo girarono proprio un film con Colin Farrel, il cui titolo era: L’Amore è Possibile !!!!

Erica e Federica

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UN’ESPERIENZA BELLISSIMA

[…] Rachel, una ragazza di 23 anni, doveva partire in elicottero per un viaggio di lavoro, per scoprire le popolazioni oltremare.
A metà strada lo sportello dell’elicottero si aprì improvvisamente e il suo cappello finì in acqua.
Non volendolo perdere si gettò dall’elicottero.
Nel bel mezzo dell’oceano, lontano, vide un’ isola sperduta. Nuotò fino a perdere tutte le forze e alla fine arrivò.
Era un po’ spaventata e si chiese: “Dove sono? Sarà abitata quest’isola?”
Cominciò a camminare fino a vedere tante capanne, capì che erano Maya dal modo in cui erano state costruite.[…]
Passarono i giorni e le notti e lei scriveva sempre sul suo diario le annotazioni sui comportamenti di questa popolazione.
Erano passati ormai tanti mesi finché […] passò un elicottero. […]

Martina

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UNA VITA CAPOVOLTA

[…] Al funerale dei suoi genitori Runey trovò per terra un dado con incisi i simboli di una strana lingua che a lui erano familiari, glieli aveva insegnati sua nonna quand’era piccolo. […]
Tutto ad un tratto si addormentò e quando si risvegliò si trovò dentro ad uno dei casinò più belli del mondo.
[…] aprì il portafoglio e vide che gli erano rimasti solo cinque euro e quindi decise di uscire ma sentì uno strano pizzicare nella tasca in cui lo teneva.
Sorpreso riprese il portafoglio e vide che i soldi che aveva si moltiplicarono fino ad arrivare ad un milione di euro. […]
Comunque […] lui aveva solo il desiderio di rivedere la sua famiglia.
Un giorno mentre stava osservando il dado, dal cielo arrivò un essere sconosciuto che gli disse che riportare in vita i suoi genitori era impossibile e che l’unico modo per rivederli era di morire per poi andare in paradiso.
[…] prese la sua ferma decisione e con un tono di voce forte disse che si sarebbe ucciso.
[…] Una volta morto […] vide i suoi genitori e dopo un caloroso abbraccio di tristezza restò lì con loro per sempre.

Francesco

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