Oscar «Balanzone» Farinetti

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Oscar «Balanzone» Farinetti

C’è un Intellettuale in Italia

di Giampaolo Spinato


Al simpatico Oscar Farinetti, dottor Balanzone dai natali piemontesi, fondatore del letterale MangiaItalia (Eataly) ed ex proprietario della catena di grande distribuzione UniEuro, non basta incassare premi (l’Artusi nel 2011 e il Premio America nel 2013, dalla Fondazione Italia USA) o riconoscimenti (laurea honoris causa in Economia presso l’Università di Urbino). Il 20 giugno a Cartabianca ha gettato la maschera e, invece di rispondere alla “signorina” di cui non ricordava il nome (Marta Fana, ricercatrice di economia a Parigi) ha promesso una querela. Colpevole di avere demistificato l’allappante StorySelling di pregiata fattura Gigliata (Oscar-Balanzone è un aperto sostenitore del «Giovane Favoloso» Matteo Renzi) con cui il Farinetti smanduria l’audience televisivo ormai da qualche annetto, la “signorina, nell’accezione volgarmente svalutativa che trasudava dal tono del godereccio imprenditore, è senza dubbio responsabile di lesa maestà. Permettendosi di criticare un “capitano coraggioso”, ha osato mettere in discussione il principio secondo cui, non solo gli si deve essere riconoscenti, ma gli si deve dare atto di occuparsi dello sviluppo del Paese, e quindi del benessere di tutti, persino un po’ di malavoglia, invece di godersi per i fatti suoi le fortune accumulate, naturalmente col sudore della propria fronte. Esattamente il pensiero che suppura dalla mente e dalle “moderate” dichiarazioni di molti “intraprendenti imprenditori” di successo e che ha ridondato per un ventennio negli stucchevoli proclami berlusconiani. Uno scudo ideologico dietro cui tanta imprenditoria nostrana si ripara, snocciolando il rosario dei loro traguardi sventolandosi annoiati per il caldo con gli estratti conto dei loro molteplici conti correnti. Per loro, siamo noi che proprio non riusciamo a capire i benefici che deriverebbero per tutti da tali, improbe fatiche. E, sempre costoro, di solito preferiscono omettere dettagli come i traffici collaterali, spesso legittimi, per carità, di alleanze, intese e accordi sopra e sottobanco – non proprio sempre del tutto trasparenti – che favoriscono il loro lavoro usurante. Per queste loro gloriose iniziative gradirebbero piuttosto ricevere un’incondizionata riconoscenza da sudditi. Oscar «Balanzone» Farinetti, è bene ricordarlo, fra le altre cose, è anche un rappresentante della scalpitante nouvelle vague editoriale che riempie gli scaffali delle librerie con le proprie fatiche letterarie, proprio come lui fa con i salumi nei suoi market. Dunque aspira, per aplomb e physique du rôlea ricoprire un ruolo rimasto vacante nell’immarcescibile commedia dell’Arte italiana dal giorno del “ritiro” di Prodi dalla scena pubblica. Quello, appunto, del Dottore che, ahimè, solo gli accidenti della vita hanno costretto tra pentole e salse in cucina, dove si diletta con gli alambicchi tanto cari ai “narratori”-stimolatori del gastrointestino. Magari per confezionare perle come “Il rispetto è benzina che ci muove in armonia con il creato”, comparsa online, guarda caso, proprio nello stesso giorno in cui i suoi simpatici baffetti si sono arricciolati intorno alla minaccia di querela. C’è un Intellettuale in Italia. #Avanti. (23/06/2017)


About Giampaolo Spinato

(Milano, 1960) ha pubblicato Pony Express (Einaudi, 1995), Il cuore rovesciato (Mondadori, Premio Selezione Campiello 1999), Di qua e di là dal cielo (Mondadori, 2001), Amici e nemici (Fazi, 2004), La vita nuova (Baldini Castoldi Dalai, 2008). Scrittore, giornalista freelance e docente universitario, scrive per il teatro e ha fondato Bartleby – Pratiche della Scrittura e della Lettura.

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