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16.01.1988
il manifesto
Roberto Mutti

MILANO. Quali sono le prospettive per un giovane che esce da una scuola di teatro?
Un tempo ognuno tentava isolatamente di trovare una collocazione professionale, tanto meglio se ci riusciva in tempi brevi. Oggi la situazione è cambiata, la richiesta è meno forte e la soluzione può essere quella di mettersi insieme per cominciare a lavorare, sempre a patto di trovare uno spazio disponibile a scommettere su forze nuove.
Partendo da queste considerazioni sono nate da un lato la ‘Futura Corporation’ – che raccoglie attori, registi, operatori e autori giovani under 25 – dall’altro ‘Punto di fuga’, idea/progetto a cadenza annuale del Teatro Litta, che si apre così a forme di spettacolo originali centrate sulla ricerca puntando su proposte tutte giovani ma in vario modo «differenziate ».
La scelta di presentare gli spettacoli in orari insoliti come il pomeriggio di martedì e mercoledì o in serate – quella del lunedi – tradizionalmente di riposo per la prosa, è
un’ulteriore atto di fiducia nella disponibilità del pubblico.
Questa prima edizione di Punto di fuga, che durerà fino a tutto febbraio, comprende tre lavori inediti Motoradiotaxi di Giampaolo Spinato, La tigre del gusto di Gianfrancesco Turano e Il delitto dell’insegnante di matematica di Claudia Botta.
Spettacoli fra di loro accomunati dal tema dello sdoppiamento che nel primo lavoro sfocia nell’incomunicabilita, nel secondo nel1’accostamento fra una realtà fittizia (quella del mondo pubblicitario) e una autentica, nel terzo nella moltiplicazione di un personaggio femminile alla ricerca della propria compiutezza..
Motoradiotaxi, finora unico testo rappresentato (gli altri due debutteranno il 1 e il 15 febbraio), è la storia di due ragazzi che non si conoscono direttamente nonostante si parlino quotidianamente: lui è Delta 1, un pony che consegna plichi e lettere in motorino, lei la sua centrale.
Le voci che si rincorrono nell’etere creano una sorta di complicità che lascia spazio alla fantasia e al sottile gioco della seduzione.
Ma la realtà appare sempre più fredda dei sogni, la poesia di un regalo fatto alla luce di un lampione si può trasformare in isterico nervosismo di fronte ad un qualunque contrattempo, la tenerezza di un rapporto immaginato non può reggere il confronto con l’incapacità reale di comunicare i propri desideri.
Le parole si trasformano in urla, il dialogo in violenta rissa.
Poi, davanti ai corpi sfiniti, su tutto emerge lo schermo violaceo del televisore e la ripetizione ossessiva di messaggi ormai vuoti fra Delta 1 e la sua centrale come se fosse questa l’unica forma possibile di comunicazione parossistica e metallica.

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