di Andrea D.
seconda media dell’Istituto Allende/Croci – plesso di Calderara – anno scolastico 2004-2005
[Racconto scritto nel corso del laboratorio Raccontiamo una storia (le foto qui) e letto nell’omonimo Reading].
L’INGANNO
Lo scienziato Ibriahm, biondo, occhi azzurri, alto e magro, nonostante la sua bellezza non piaceva a nessuno, tutti lo chiamavano il pazzo.
A 23 anni si fece operare per non dipendere più da viveri e acqua ma dall’energia elettrica.
Il 22 Ottobre 1999 ammazzò il Presidente degli Stati Uniti d’ America perché non aveva acconsentito di sperimentare la sua ultima invenzione,
una macchina che aumenta o riduce la materia fisica sugli esseri umani.
Lui non si arrese e la provò su di se.
Salì a bordo del suo Invisibiletor (un aereo invisibile ai radar) e utilizzando la sua macchina restringente si fece ridurre tanto da non essere visto dalle guardie del corpo del Presidente per poterlo uccidere indisturbato.
Dopo qualche giorno l’F.B.I. fece irruzione in casa sua e lo arrestarono. Non trovarono però il suo laboratorio segreto.
Ibriahm chiese: “Che prove avete contro di me?”
“Abbiamo trovato un oggetto che ti appartiene con sopra le tue impronte digitali vicino al corpo del presidente.” Gli risposero, e lo rinchiusero in una cella speciale con un attacco per la corrente elettrica per farlo sopravvivere.
Ibriahm passava le giornate a chiedersi come avessero fatto a incastrarlo. Un giorno si decise a parlare con il giudice: “Sono disposto a rivelare dove si trova il mio laboratorio segreto a patto che voi mi diciate come avete fatto a trovare le prove contro di me.”
Il giorno seguente davanti al pubblico rivelò dove si trovava.
Ma era stato raggirato: la polizia non aveva nessuna prova contro di lui, solo sospetti.
L’F.B.I. utilizzò la sua invenzione sul luogo del delitto e trovò le prove che cercava contro Ibriahm.
Lui restò in carcere per sempre, ma l’umanità intera potè beneficiare della sua invenzione.
Andrea