Come due mesi fa, mentre scrivevo questo pensando proprio a Pasolini (e allo scempio che certa strumentale, “pelosa” cultualità si prepara a ri-compiere in vista dell'”anniversario della sua morte”), non immaginavo che gli argomenti trattati si sarebbero adattati alla morte del Papa; così, annunciando prima (qui) di voler trattare (e discutere) il Manifesto per un nuovo teatro, e correggendo poi, il 2 maggio, questa intenzione con il titolo “Un’estate con Pasolini” (niente più di un desiderio, una prefigurazione di compagnia con percorsi e contenuti dati per scontati dalle “celebrazioni”), non pensavo affatto a tutto quello che è successo poco dopo con le “nuove rivelazioni sul caso”.