Gli oggetti di alcuni fraintendimenti grandiosi– studio dimostrazione dal laboratorio La storia mia più bella – Pistoia 2005
– Svelti, svelti, Selene, Carlotta, andate su! Rosanna, Veronica, dall’altra parte! Mi raccomando ragazzi, state calmi…questa è una cosa che facciamo per noi, per concludere l’esperienza vissuta insieme: immaginate che non ci sia nessuno!
L’attimo dopo sto correndo su per le scale, pronta a prendere la mia “postazione”; la Totta è gia arrivata, io continuo a correre e intanto mi sento la testa contemporaneamente vuota e affollata da mille pensieri, che però non voglio o non riesco ad “acchiappare”.
Quando mi affaccio dal palchetto ho il cuore a mille; cerco di non pensare, di concentrarmi, ma non ci riesco… Poi Giampaolo comincia a leggere: in quell’istante capisco che, comunque sarebbe andata la serata, noi avevamo già vinto.
Ma andiamo per ordine…tutto è cominciato all’incirca così:
– Buongiorno ragazzi, mi chiamo Giampaolo! E questa è Sara
Bassettino, sulla cinquantina, occhi neri, profondi, inquietanti, capelli grigiognoli, un lungo cappotto scuro, sopracciglia marcate…strano! E’ questa la prima cosa che ho pensato di lui ed è l’idea che poi ha continuato ad accompagnarmi durante tutta quest’esperienza.
Una persona a prima vista così sicura, così autorevole, austera e allo stesso tempo sensibile, rassicurante e protettiva di fronte alle nostre insicurezze.
Strano…come tutto questo laboratorio: cominciato con la certezza di finire nel solito spettacolino post-elementari, continuato per sfida, per dimostrare qualcosa agli altri, a quelli che ci avevano presi in giro, ma prima di tutto a noi stessi, e anche per sfinimento, perché Giampaolo non ci avrebbe mai permesso di mollare, anche se qualcuno l’ha fatto, e concluso (purtroppo!) con semplicità, leggerezza, senza la pretesa di dimostrare quello che sapevamo fare, ma con la sicurezza di chi sa di aver vissuto un’esperienza importante, costruttiva, unica.
Strana…è la sensazione che ho provato la prima volta che ho passato il sipario del Manzoni: mi sono sentita assorbita dall’odore di legno che riempiva l’aria, mi sono persa nel rosso della platea e poi ritrovata nel giallo rassicurante delle luci. Un teatro, che mi pareva immenso, solo per noi; mi sono sentita protetta e al tempo stesso impaurita, estasiata da quella “immensità “.
Non potrò mai dimenticare quella sensazione, non potrò mai dimenticare i due giorni passati a Pistoia, tra risate, panini, paura, trucchi…non dimenticherò mai questa bellissima esperienza che, oltretutto mi ha dato la possibilità di conoscere persone simpaticissime, come i ragazzi della 2^A, con i quali prima non avevo alcun tipo di rapporto.
Giampaolo ci ha insegnato come comportarci su un palcoscenico, ci ha insegnato a dar peso alle parole, nostre e degl’altri, ma soprattutto a non smettere mai di credere in ciò che facciamo!.
Come noi diciamo: “GIAMPI THE BEST!!”