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CHI SCRIVE, CHI LEGGE: LA COMPRESENZA DELLE FIGURE (Appunti)

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Il primo Lettore di un libro (o di una semplice storia, un racconto, una narrazione e, in definitiva, di un qualsiasi altro testo) è il suo stesso Autore. Quest’ultimo, contrariamente a quanto siamo abituati a credere, non ha affatto l’esclusiva paternità di quel testo che, anzi, se fosse per lui, per l’Autore e per le – di solito – stolide parole con cui promuove quello che scrive, illudendosi di aggiungere qualcosa a ciò che non gli appartiene affatto in esclusiva, non perverrebbe nemmeno allo statuto minimo di testo con un senso compiuto. Il rapporto (il conflitto, l’amplesso, l’equilibrio, il disequilibrio, la battaglia o il confronto, etc.) fra entrambi, Autore e Lettore aurorali, fornisce una chiave interpretativa molto interessante non solo sul “funzionamento” del testo ma addirittura sul suo valore, comprensivo delle risultanze estetiche ma anche di quelle etiche, psichiche e del crogiuolo di autenticità o menzogna da cui entrambi si sono disposti a passare, affrontando o aggirando gli eventuali ostacoli e snodi. Quel Lettore e quell’Autore, poi, sanno più di chiunque altro come stanno le cose. Sanno in senso intimamente intuitivo e tecnicamente non ostensibile. Conoscono cioè, prima ancora che altri lettori e altri autori, e critici e/o partecipanti ai/dei loro testo glielo dicano, quanto quest’ultimo vale, ovvero fino a che punto reale e non approssimativo di compenetrazione con la sua storia si è spinta la loro felice/infelice, armoniosa/problematica, complice/conflittuale relazione. Tutto ciò che l’Autore (in veste di interpete, e quindi Lettore) potrà dire in seguito sul proprio testo è destinato a non aggiungere niente. Così come il testo (libro, storia, racconto, etc.) destinato com’è solo ad alludervi per mezzo di immagini, azioni e figure, non potrà che tacere a priori della sua segreta scaturigine e dell’euforia, dell’ambizione, della lacerazione, del progetto e della sorpresa, della tracotanza, del pentimento e di quant’altro abbia segnato il corpo a corpo di quell’uno, l’Autore, con l’altro, il Lettore. Tanto vale imparare a convivere con questa naturale scissione e con il senso che ne può dilagare, contagiando il lettore/autore che in seguito leggerà, riscrivendo a sua volta, la storia. Se non altro per risparmiare energia: molti inutili equivoci (e chiacchiere) prima durante e dopo la scrittura o la lettura di un libro, un racconto, una storia sfiaterebbero per inconsistenza invece di assediarla con la loro escrescenza nebbiosa.

 


About Giampaolo Spinato

(Milano, 1960) ha pubblicato Pony Express (Einaudi, 1995), Il cuore rovesciato (Mondadori, Premio Selezione Campiello 1999), Di qua e di là dal cielo (Mondadori, 2001), Amici e nemici (Fazi, 2004), La vita nuova (Baldini Castoldi Dalai, 2008). Scrittore, giornalista freelance e docente universitario, scrive per il teatro e ha fondato Bartleby – Pratiche della Scrittura e della Lettura.

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