[Dicono di…] Amici e nemici

Amici e nemici – [by AA.VV.]

Gent.le Spinato,
Complimenti per “Amici e nemici”! L’ho scoperto attraverso la splendida
recensione che gli ha dedicato Giuseppe Amoroso: è così bella che meriterebbe
di figurare sul risvolto di copertina del romanzo. Lei cosa ne pensa? Ancora
complimenti, sia per il libro scritto, sia per il giudizio che da Amoroso
ha ricevuto!

[Maria Grazia Caruso]

***

… è un intreccio che resta dentro, nei pensieri, dopo che lo hai letto e hai chiuso il libro…

[Valeria Fraccari]

***

Oggetto: amici e nemici ma soprattutto amici

ciao GPS,

volevo dirti che ho appena finito di leggere AMICI E NEMICI e mi è
piaciuto.

complimenti, è un tipo di scrittura per me difficile perchè contiene
nuclei concettuali fitti come protoni, però mi è piaciuto.

[Walter]

***

… è scritto in modo denso, curato, teatrale e mi è piaciuto molto…

[Annamaria Manna]

***

Ne consiglio a tutti la lettura, perché Giampaolo Spinato è un bravissimo scrittore…

[Giuseppe Genna]

***

… è stato come rivivere la folgorazione dell'”Affaire Moro” di Sciascia…
Amici e nemici dipana ciò che Sciascia non ha detto, ma ha lasciato capire.

[Nick Tambone]

***

Ho letto il libro. E’ stupendo… Riesci a tratteggiare mirabilmente la solitudine e l’angoscia di chi sa di essere abbandonato dal potere. Solo Sciascia ci era riuscito 25 anni fa… grazie.

[GIM.]

***

Ciao Giampaolo,
Sono a pagina 49 del tuo Amici e nemici.
Ho trovato due parole che danno l’idea della mia “opinione” in merito:
é vivo e sanguigno. Salta fuori dalle pagine come se avesse le gambe.
Ti mando un grande saluto.
A presto
[F.]

***

Pike e quelli del mucchio selvaggio
– oggi ho in testa solo il film di Peckinpah –
alla fine si avviano verso il massacro.
Sanno benissimo quali son le stanze dove alloggia il bene e dove il male,
sanno di camere d’albergo in cui svegliarsi con la bocca bruciata dall’alcool,
pronti a fuggire o a rimettersi ad abbracciarsi.

Eppure Sikes proprio alla fine dice a Deke:
“Non m’aspettavo di trovarti qui”
E lui risponde:
“Perchè no?”
Sykes allora continua:
“Perchè non vieni con noi? Abbiamo bisogno di uomini come te. Non sarà più
come una volta, ma…”

E s’avviano, mentre la mdp s’alza in alto, sollevando, almeno nei fotogrammi,
il loro destino.
Scelto da loro.
Fragile come un sogno.
Al limite della legge.
Fuori dalla legge.

Come Telonius, Leto e Irene.
Che tutti speriamo non vadano al ralenti verso la sconfitta.

Grazie per aver scritto “Amici e nemici

Libro tradotto direttamente da dove si sente meglio:
da dove gli arcangeli han la stessa faccia dei demoni,
(…)
son contento di
linkare gps.it sul blog e di consigliarne la lettura, prima o dopo aver
sfogliato la copertina con la targa di quell’R4.

Salut et fraternità©

[Maximiliano “Strelnik” Bianchi]

***

Ero fuori Milano ma ho comprato subito il libro. Devo dirti che mi è piaciuto molto. Soprattutto le parti sul Presidente e i ragazzi.
[M.C.]

[Dicono di…] La Legge di M. – ART. 1 Letteratura e tempo presente

La Legge di M. – ART. 1 Letteratura e tempo presente – [by AA.VV.]

[by Lello Voce]

Finalmente si parla di ‘cose’, di effettualità, non ci si limita
all’autopromozione. Insomma uno scritto serio ed apprezzabile
che affronta nodi importanti, senza negarsi ironia a volte giustamente
tagliente.

***

[by Maximiliano Strelnik Bianchi]

Scena 306
Int. giorno, panoramica>> Letteratura e vita>> 4 marzo 2004

“La vita si vive o si scrive: penso che questa frase possa assumere il ruolo
di refrain di questo blog fin dalla sua nascita; mi ci sono arrabattato
sopra diverse volte, cercando di confutarla come meglio potevo.

Letteratura e vita: proprio di questo parla Covacich nell’articolo dell’Espresso
del 15 gennaio scorso intitolato “Ho le vertigini da fiction”

Mentre lo leggo – cavandomi gl’occhi, chè son due .jpg da scansione – e
ci rifletto sopra – io che Scrittore non sono – credo proprio che ad oggi
la miglior risposta sia quella di Giampaolo Spinato che condivido dalla
prima all’ultima riga.
E proprio nelle ultime righe – nelle note che Spinato affianca al suo intervento
– ci son queste parole qui – straordinarie per come la penso io:

“Tutto ciò non per gettare discredito su una categoria che, come ogni altra,
per la famosa Legge di M., sta sviluppando quell’allarmante psicosomatica
in cui, per il pane, l’individuo, volente o nolente, è costretto a accettare
di essere solo ingranaggio. [E non sembra esserci neanche un vaccino: la
Legge di M. ci ha apparecchiato davvero un destino becero e baro se, dovunque
ti volti, non c’è nessuno che non si lamenti della siderale, assillante
distanza fra sé, i suoi sentimenti e progetti, e i ruoli per cui siamo pagati].

Così mi capita che vado in libreria e, per solidarietà militante con gli
scrittori italiani, ingiustamente (IMHO) bistrattati pure da Luperini sulle
colonne dell’Unità, oltre a “Invisible Monsters” di Palahniuk, “Millenium
People” di Ballard, compro…

compro…
compro…
compro…

“Kamikaze d’Occidente” di Tiziano Scarpa (!)

Eccheccazzo: sono o non sono un gentiluomo di campagna?

p.s.: l’unica cosa con cui non son d’accordo con Spinato è tradurre Shakespeare
“Scuotipera”; mi piace di più “Scuotilancia” – così come lo tradusse Emilio
Cecchi in un saggio sulla letteratura inglese. Ma queste, lo ammetto, son
quisquile dette apposta per far vedere che con un po’ d’inglese mi ci pavoneggio
anch’io…”

[Dicono di…] Le scuole di scrittura

Il dubbio di Angela – [by Luca Lorenzetti – scritturacreativa.com]

Qualche settimana fa ho ricevuto via e-mail un messaggio da parte di Angela, una lettrice di
Scritturacreativa.com, che mi è sembrato particolarmente interessante per le questioni e gli
interrogativi che solleva:

“Personalmente sono molto preoccupata.
Non perché sempre più persone
manifestano questo desiderio incontenibile
di scrivere… ma semplicemente perché non
lo hanno imparato a scuola in modo
naturale. Questa mancanza di spontaneità,
questo bisogno di ricorrere a un
insegnamento posticcio, diverso dalla
semplice e autonoma lettura, è purtroppo la
prova della crisi della creatività ; non di una
sua evoluzione, come vorrebbero molti.
Forse l’unica cosa da insegnare a chi vuole
davvero scrivere sarebbe questa: l’idea
germoglia da sola nella mente e poi nella
tecnica, con fatica certo; ma ha in sé tutte
le risorse. E’ quasi una fede.”
Angela

Ho deciso di rigirare il messaggio ad alcuni scrittori e docenti di scrittura, per avere opinioni diverse e per generare un “forum” sull’argomento… (continua su scrittruacreativa.com)

Luca

[gps – la mia risposta:
Credo che Angela non abbia tutti i torti. Del resto, dopo alcuni anni di esplorazione e ricerca
anche sui modi di approccio dello scrivere, ho appunto verificato che non c’è trasmissione di
tecnica che tenga ma che appunto il lavoro è molto più complesso (e bello) e coniuga, avendo
a che fare coi significati, “affetti” e competenza.
L’unico appunto che avrei da fare all’impostazione della mail è che un insegnamento non
“posticcio” è possibile, certo, forse non troppo facile da trovare fra le “offerte”.
Per quanto mi riguarda, nonostante un certo impegno, non solo non ho ancora capito tutto
quello che c’è da capire di quel gesto (scrivere) ma addirittura posso dire di “insegnarlo”.
Certo non nell’accezione scolastica che tutti conosciamo. Ed è proprio questo che me ne dà il
titolo, oltre al chiaro impegno a non vellicare ambizioni o frustrazioni di ciascuno: la
determinazione, con la montagna dei miei limiti, a “starci dentro” ed esplorarlo fino in fondo.
Finché non smetterò di essere sorpreso da quello che lo scrivere trasforma e ti restituisce, mi
sa che non riuscirò nemmeno a fare a meno né dell’uno (scrittura) né dell’altro (condivisione
di questa “esperienza”).]

[Dicono di…] [365M+1] & GiampaoloSpinato.it Collection

[365M+1] & GiampaoloSpinato.it Collection -[by AA.VV.]

  • I migliori auguri da estendere al Ragno Nano, l’Oriunda, i Salmi a strati, Geremia colculchefalaspia, l’Imam, lo Sherpa, il Sacrestano, il Bifolco, i Recalcitranti… Insomma: Auguri – Ciao. [Nick Tambone]
  • ciao, bel sito. Sei un po’ matto e multiforme. [missy]
  • Spinato, io ti adoro!!! [b.d.]
  • Mi godo i tuoi volteggi verbali, senza tentare più di decriptarli.
  • ho preso un pezzetto della tua riflessione (straordinaria!) e l’ho citata sul mio blog. se non è permesso, fammelo sapere, che la tolgo. ma era troppo bella, non potevo fare a meno di segnalarla…
  • ma sei tu il webmaster del sito? sei proprio bravo. molto bello e molto di effetto…
  • Carissimo Giampaolo,
    volevo ringraziarti per aver linkato il mio blog al tuo interessantissimo sito che tra l’altro mi ha dato modo di conoscere l’opera dell’ideatore del progetto Bartleby che mi ha sempre affascinato… [giulia]
  • Giampa,
    abbiamo letto e riletto tuo testo “perchè…”. Se solo potesse il bersaglio virtuale del nostro “mépris” essere colpito di una presa di coscienza del suo ridicolo. Pare che la settimana scorsa, una trasmissione televisiva su Mediaset sul tema “esprimete vostri basta abbia anaffiato l’anaffiatore; la gente a spedito tanti “Basta Berlusconi”! Che buffo! Pero, che triste che il Buffone non la può neanche capire, questa ironia. Capace è di licenziare il conduttore della detta trasmissione. Per essere ferito dalle parole, ci vuole un minimo di sensibilità, dunque di intelligenza. Il titolo del tuo testo non potrebbe, dunque, diventare : “perchè ho ucciso di vergogna il Presidente di Consiglio…”. La vergogna, se l’è fatto operare tempo fa… o forse è nato senza.
    Pazienza, la vecchiaia lo raggiungerà presto. [Frédéric]
  • [Dicono di…] Scrivere al Tempo del Web

    Scrivere al Tempo del Web [by AA.VV.]

    · Perché non farlo? [janex]
    · Piuttosto che niente è meglio piuttosto? [joseph]
    · Scrivo sul web per imparare. leggendo gli altri, scrutando i sentimenti e le emozioni altrui e quelle che queste trasmettono a me. E ho imparato tanto. soprattutto dagli altri. Sul web si cresce, si matura, e lo si fa più in fretta, rispetto alla realtà. Sul web, tutto è più accelerato… il tempo, è davvero relativo. [i.]

    Buongiornoooo, Matrix!

    Buongiornoooo, Matrix! – [by Profondo Nord]

    Caro G,
    se ci conoscessimo e avessi il tuo telefono oggi ti scriverei:
    “Se non mi paleso mai (come diresti tu) neanche con una
    breve telefonata per dirsi Ciao come va?, non è per
    indolenza o poca voglia… ci penso ogni giorno, ma il
    mio picco di massima vitalità, nonché la mia
    mezzoretta di sana quiete (e solitudine) quotidiana è
    tra le 8.30 e le 9.00 del mattino. Se tu fossi in
    piedi dalle 7 forse potrei anche chiamarti, ma se
    dovessi trovarti con ancora la tazza del caffè in mano
    o peggio, se tu avessi impugnato la penna da soli 10
    minuti, potrei sentirmi molto imbarazzata. Quindi,
    peccato per me non conoscere le tue abitudini
    mattutine, una fortuna per te che io non ne sappia
    nulla… Comunque spero di sentirti presto, magari se
    io non mi sveglio potresti farmi una sorpresa e
    scuotermi da questo torpore lavorativo e meteorologico
    in cui mi trovo da settimane… Quasi quasi, piuttosto che stare a Milano (che mi sembra un po’ Matrix) potrei scegliere il Profondo Nord e riempirmi gli occhi e la mente di quegli
    spazi infiniti, dimenticando tutto il resto. Come
    avrai notato sono un po’ insofferente… E in ogni caso, lo so, sono gli spazi della mente a
    essere infiniti, e non i boschi o il mare: quindi,
    ovunque uno possa pensare di scappare, la guerra, le
    paure e tutti i pensieri della quotidianità sono lì,
    con te.”
    Bhè, insomma, come buongiorno è un po’ pesante: per
    fortuna che questo dovrebbe essere il mio max picco di
    vitalità !!!!! Spero che tu non prenda questa e-mail
    (che per lunghezza e logorrea è quasi una lettera)
    come una serie di frasi a senso unico, uno sfogo
    scritto solo per me e non per te (come avrai forse già
    notato ho un po’ il complesso di questa possibile
    variante), ma forse qui non ci sei neanche arrivato.
    O no? Quello che voglio dire, a parte le tante parole, è che ci sono molti modi per “raggiungersi”, sapendo o non sapendo, conoscendo e non conoscendo, e se ti conoscessi, nonostante la lontananza, questo oggi sceglierei.