CARO SINDACO SALA: PRIMA LA CIVILTÀ, POI L’ECONOMIA

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CARO SINDACO SALA: PRIMA LA CIVILTÀ, POI L’ECONOMIA (O, anche, economia con civiltà)

Al Sindaco della città dove vivo e lavoro, il sindaco di Milano, il sindaco su cui pendono tre indagini in corso* più una richiesta al Tribunale Civile per ineleggibilità, al sindaco Giuseppe Sala, che non ho votato perché imposto da un Giglio che ai giornali piace chiamare Magico ma che a chi si informa appare già Marcio, al “mio” Sindaco, assurto alle cronache nazionali per un paio di indimenticabili gesti (avere invocato la presenza di più militari in città e la pochade con porte girevoli – come le poltrone del governo – dell’autosospensione), a questo sindaco, votato con entusiasmo anche da tanti amici e conoscenti, molti dei quali da quel momento ex-tali perché – prove alla mano – troppo ingenui, interessati o addirittura spudoratamente in malafede, al Sindaco erede di una dinastia di Primi Cittadini espressione di una borghesia illuminata che, nel luttuoso trapasso, da Tangentopoli in poi si è consegnata agli influencer con profilo Instagram, a questo Sindaco

CHIEDO SOLO UNA COSA:

Dai coperte, pasti caldi e un tetto per la notte alle centinaia di persone che, mai forse come quest’anno, nell’indifferenza generale, dormono in strada, rischiando tutte le notti la vita.

NON C’È ECONOMIA SENZA CIVILTÀ

Buon Natale, Beppe Sala

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* inchieste: http://buff.ly/2ir0op2


 

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